Tempio di Shiva
Il Tempio di Shiva è una delle principali attrazioni del Bangladesh, situato nel villaggio di Puthia. Sebbene sia definita una struttura decorativa, è stata costruita in stretta conformità con i principi dell’architettura indù.
L’edificio del tempio è una struttura a 3 livelli. Ognuno di questi livelli termina con guglie di pietra con intagli traforati. Un tempo il tempio era ornato da numerose sculture. Ma, purtroppo, a causa delle faide molti di loro sono andati perduti. È importante notare che l’intero concetto del tempio testimonia l’opulenza e l’abbondanza che il dio Shiva è in grado di dare alle persone. Così, alcune delle sue sculture sopravvissute simboleggiano l’atteggiamento misericordioso di Shiva verso le persone.
Shiva è una divinità induista che affonda le sue radici nel periodo pre-ariano (pre-Dovydiano) della Valle dell’Indo e nelle religioni autoctone delle popolazioni aborigene del subcontinente indiano meridionale. Il famoso indologo R. N. Dandekar ha descritto la religione di Shiva come la più antica religione esistente nel mondo civilizzato.
Shiva rappresenta la coscienza cosmica, l’elemento maschile statico dell’universo (Purusha), in opposizione a Shakti (Prakriti), l’elemento femminile dinamico dell’universo, che si manifesta come mondo materiale.
Nel periodo successivo della mitologia indiana (periodo dei Purana, circa 300-1200) Shiva si unì al creatore Brahma e al sostenitore Vishnu in una triade suprema come inizio distruttivo dell’universo. Allo stesso tempo, in alcune tradizioni dell’India, come lo shivaismo kashmiro, Shiva è una divinità assoluta con funzioni sia creative che distruttive.
Nel Mahabharata Ishana (uno dei nomi di Shiva) è chiamato «l’uomo originale, l’unico incorruttibile ed eterno» ed è identificato con Brahma e Vishnu-Hari.
Secondo lo Shiva-purana, è un creatore sia di Vishnu che di Brahma. È l’incarnazione di forze distruttive e creative. Nell’Induismo ha l’appellativo di Mahadev, che si traduce come il più grande degli dei (devas).
I cinque ruoli divini di Shiva sono:
- Creazione,
- supporto,
- dissoluzione,
- occultamento,
- concedere la grazia.
La tradizione del culto di Shiva è chiamata shivaismo. Conosciuto con i nomi di Rudra, Shankara, Shambhu, Mahadeva e Maheshwara. Il mantra principale di Shiva è «Om Namah Shivaya», presente per la prima volta nell’inno dello Yajur Veda «Shatarudriya» o «Inno ai cento rudra».